A volte sbaglio troppo, sì, a capire il perché
In ogni situazione non do mai il mio forfait
Scusate se sparisco ma ognuno fa da sé
Ma cerco di pensare molto spesso anche a me
Avverto solamente un po' di noia in questo tempo
Ripenso a ciò che ho fatto ed anche a quel che sto facendo
Sai, scrivo questo testo con l'ebrezza di sto vento
Anche se adesso è estate e tutti ballano all'aperto
No no, no no
Scusate tanto se non sono ciò che voi volete
No no, no no
Meglio non sapere ciò che vorresti sapere
C'è chi poi si arrangia, sul piatto qua non si mangia
Quante volte ho dato, ma è arrivata solo rabbia
Riflettevo e riflettevo dentro, nella stanza
Non ho rimorsi su quello che tu pensi mi manca
Vedo solo cenere su cenere
Per poi succedere che si finisce, lo sai, anche per cedere
Ma è celebre, cadere in genere, in questo degenere
Veneri Venere, per poi potere infine eccellere
Dentro le celle, nel mio corpo, vanno via le cellule
Di certo non è bello comprendere ciò che perdi te
Ma perdi me, volendo o volando come libellule
Ripeto che, non ci comandi, non siamo tue reclute
Parto senza sosta
Tanto chi ci sposta
Penso ad una cosa
Di me sono il sosia
Parto senza sosta
Tanto chi ci sposta
Penso ad una cosa
Di me sono il sosia
Parto senza sosta
Tanto chi ci sposta
Penso ad una cosa
Di me sono il sosia, sosia
Parto senza sosta
Tanto chi ci sposta
Penso ad una cosa
Di me sono il sosia, sosia