Da piccolo era un bambino vivace
Ricciolo vispo a tratti ingestibile
Visto che spesso il talento è loquace
Non riconoscendolo tace invisibile
Ed entrerà in chiesa, non è forse vero
Che è nella natura seguire l'istinto?
Sebbene Guglielmo non l'abbia distinto
Aveva già alzato lo sguardo nel cielo
Sognando qualcosa di grande, di immenso
Tra le galassie, sognando la conica
Vista appannata dai fumi d'incenso
A posteriori l'immagine è ironica
Lascia la diocesi quando si sposa
Passando da vostra eminenza a monsieur
Osserva galassie, stelle e nebulosa
E contribuisce agli archivi Messier
Le Gentil (rifatti una vita da zero)
Così (potrai ripartire davvero)
Fin qui (non è stato facile, è vero)
Ma si, (cancella il passato, chi ero)
Ma come ogni grande mente della storia
Insegue anche lui la sua balena bianca
Studierà venere e la traiettoria,
E parte per l'India nell'anno sessanta
Certo di poter vedere in cielo
Quello che pensava ormai da mesi
Ma alla sorte non piaceva, temo
Tantomeno piaceva agli Inglesi
Quindi fermi a forza braccia e remo
Perderà di vista l'obbiettivo
Venere che passa lungo il cielo
Si ma fuori dal campo visivo
Aspetterà solo sulla sua isola
Il nuovo passaggio, nel 69
Ma a volte la sorte è beffarda e ridicola
E proprio la notte di Venere piove
Ritornerà a casa, ma a casa da cosa?
Viaggiare per anni ha i suoi costi e così
Perse la cattedra, i figli e la sposa
Nulla rimane a Guillaume Le Gentil
Le Gentil (rifatti una vita da zero)
Così (potrai ripartire davvero)
Fin qui (non è stato facile, è vero)
Ma si, (cancella il passato, chi ero)