La fine dei quartieri inizia da un parcheggio vuoto
Dalla morte naturale dei locali
Da quei timbri sulle mani che non lasciano più indizi
Dagli eroi che non hanno più storie tristi da raccontare a un bancone
Dai semafori che non indicano il nord delle costellazioni popolate dai pensionati
E dai tuoi maledetti brunch della domenica mattina alle ore nove
La fine del mondo inizia sempre con errori troppo grandi
Per non essere notati
E troppo adulti per restare chiusi in una Punto di seconda mano
O intrappolati in un quaderno di quinta elementare
Suo figlio non si applica
Se non per disegnare cose strane
Signora legga fra le righe
E preghi solamente Iddio che non gli venga anche in mente di cantare
La fine di questi anni dieci ha bordi troppo affilati per poterli toccare
Troppe strofe senza ritornello
Troppi dischi da ascoltare
Troppe anche le pubblicità delle acque minerali
Troppo forte quella voglia di percorrere arterie ostruite da posti senza nome
E giocare a calcio nel campo di pallone seppellito sotto al centro commerciale
Prendimi in questo momento, mentre passano Springsteen alla radio
Mezzanotte e cinque, tutto è al proprio posto
E ogni cosa è perfetta anche in questo angolo di mondo cosí poco illuminato
La fine della festa inizia sempre con un drink sbagliato
E un conto da pagare
Ma il kebab e il cinese sulla strada verso casa erano i titoli di coda a un'ora dalla fine
Prendimi in questo momento, mentre passano Springsteen alla radio
Mezzanotte e cinque, tutto è al proprio posto
E ogni cosa è perfetta anche in questo angolo di mondo cosí poco illuminato