Ad un cavallo piccolo com'ero io
sembrava di volare
tra i versi lunghi del vento
e mossa la mia criniera
la sua era tutta d'argento.
Là in fondo un invisibile traguardo
perchè vincere è sognare
e lui correva correva
"muovi le zampe" gridava
"vediamo cosa sai fare".
E dentro me sentivo un gran caldo
come quando mamma
mi leccava il collo qualche sera
e intrufolova il muso
nella fascia della luna che scendeva.
E gli alberi passavano veloci
come un pubblico
e non sentivo niente più
che amore
le foglie eran le mani di un applauso
che mi abbracciava il cuore
E all'improvviso il mondo è così bello
visto dietro la sua coda
che ho tutta insieme la voglia
di continuare ad imitarlo
e di cambiare la strada.
Però stasera quando torno
mi vedranno tutti i miei fratelli
e tutte quelle puledre
e moriranno d'invidia
ho corso insieme a mio padre.
E annuserò le stelle questa notte
con il muso in su
le orecchie dritte ad ogni suo rumore
perchè lui passa sempre per vedere
se dormiamo o a far l'amore.
Lui che è signore del prato
lui così dentro il mio cuore.