Non sono un rapper
Pazienza, è un'esperienza
Scrivo perché, senza, sarei in preda all'astinenza
Vivo l'emergenza dell'assenza di certezza
Cerco la coerenza che corregga l'impazienza
Chi si aspetta la ricetta di profetica saggezza
Sappia che ho la testa flessa per la timidezza
Mezza sigaretta disorienta la tristezza
Ma non c'è amarezza che si spenga con la fretta
Non sono un rapper
Non lo sarò mai
Non sono neanche suddito del pubblico e dei like
Dubito che, subito, mi rubino in un live
Il successo è subdolo, più sudicio se online
A te, che mi detesti per i testi e che godresti se leggessi il nome, nei paesi, tra i cartelli dei decessi, lascio impressi
Nei miei versi, gli argomenti più complessi e cesso all'esegesi dei commenti, fra gli amplessi
La musica mi ha dato più di quanto mi abbia tolto
Ragione o torto.
Vado avanti e me ne fotto
Sto talmente sotto che mi trattano da morto
Dopo faccio il botto e sono pronto per le otto
E non toccarmi, stronzo
Dov'eri, quando, ieri, i miei pensieri erano neri
Gli amici veri fieri di lasciarmi sempre a piedi
Ti aspetti che rinneghi i dispiaceri a cui tacevi
Ho smesso, da tempo, di dare rispetto a chi, di rispetto, per me non ne ha avuto
Per quanto corretto ed onesto, non resto in silenzio con chi mi ha deluso
Sei in giro, ma non ti saluto.
Se capiti a tiro, ti sputo.
Ricordo che ho chiesto ed avresti potuto: per questo, ti pesto se cerchi il mio aiuto
Non sono un rapper
Non sono un rapper
Non sono un rapper
Non sono un rapper