Per le strade che tornino in fiore
Verdi prati sui quali chinarsi in riposo innanzi al Sole
Per le mani, che carezzano il fango
Che la schiena spezzata sia chioma fiorita
E la terra di fronte sudata
Spazi aperti ed immensi cieli
Non l'attesa di un paradiso sfuggente
Ma un fuoco che scalda la sera
Fresca pioggia e luna piena
A conforto di chi ben rimembra i pensieri
Di ogni stagione
Per la sete e le limpide acque
Insolenza è scordare tra sacro e profano, qual è la fonte
Per respiri riverenti
Tra le api nel quieto danzare di steli sta il senso del cammino