Emigrare! Meglio emigrare
Tu che sei giovane e che lo puoi fare, non temporeggiare
Beveva un caffé nero, amaro come i suoi rimpianti
Non era il primo a dare un consiglio che avrebbero dato anche altri
Quattro sedie a un tavolo erano occupate tutte le sere
Ora uno per la tipa è a Londra, uno a Mosca cerca da cameriere
Il terzo per imparare un mestiere si è fatto inculare a dovere
'Sto vecchio mi chiede se si può sedere, poi mi offre da bere e mi dice...
Vuoi i soldi? Non potrai farli qui
Hai dei sogni? Non coltivarli qui
I tuoi ricordi, puoi conservarli qui
Ma fuori da casa tua è all you can eat
All you can eat, all you can eat
Fai le valigie e scappa via da qui
All you can eat, all you can eat
La legge del più stronzo insegnava così
Emigrare? Io non voglio emigrare
Darla vinta a chi fa finta di poterci guidare
Ma i giochi son fatti e non siamo tra i convocati
Cugini, fratelli, cognati di porci notai ed avvocati
Quattro posti a sedere, tutti e quattro occupati
Colpa nostra che veniamo al mondo senza essere stati invitati
Mi dice, che tu voglia o meno dovrai accontentarti
Col tuo pezzo di carta sai cosa puoi farci? Puoi andare nel bagno e asciugartici
Vuoi i soldi? Non potrai farli qui
Hai dei sogni? Non coltivarli qui
I tuoi ricordi, puoi conservarli qui
Ma questa è casa nostra e per noi è all you can eat
All you can eat, all you can eat
Tu non sei un ospite gradito qui
All you can eat, all you can eat
La legge del più stronzo insegnava così
La mia leva è allevata da padri che non hanno mai dato un ceffone
Per cui poi è normalissimo lasciarci ore davanti al televisore
Così che, a vedere premiato un coglione che corre dietro un pallone
Hanno fatto del correre dietro alle favole senza ragione una religione
E della religione la motivazione più valida
Per proclamarsi migliore di chi vende l'anima
Ad un dio diverso dal vostro signore
Le parole
Hanno reso così innocua una generazione
Da credere che già sia una rivoluzione
Parlare di scopare dentro una canzone
E passare col rosso è sentirsi più grande, noncurante
Come non ci accorgessimo
Come stessimo andando da qualche cazzo di parte
Ed oggi chiamano danza chiuderci in una stanza
E contagiarci con la nostra stessa ignoranza
O qualsiasi altra sostanza.
Ci hanno cresciuti col mito dei sacrifici
Ed erano così impegnati ad essere rassegnati
Che si sono dimenticati di insegnarci ad essere felici
Ci resta un paese che dorme sugli allori
In cui vige lo scambio di favori
Dove spesso i migliori rimangono fuori
E la strada la fanno soltanto quegli altri coi nomi.
Ma noi non crediamo più
A politici arrivisti, opinionisti
A quei caproni dei giornalisti e ad altri giochetti già visti
C'è chi ha capito il trucco
E ora vi lascia di stucco
Torna a riprendersi tutto e dice...
All you can eat, all you can eat
All you can eat, all you can eat
La legge del più stronzo insegnava così
All you can eat, all you can eat
All you can eat, all you can eat
All you can eat, all you can eat
All you can eat, all you can eat
La legge del più stronzo insegnava così