Giovani lupi l'inverno andrà via
Torneranno le rondini e la loro magia
Seguite le mie impronte
Vedrete la fame che si siederà in silenzio ed il freddo se ne andrà
Bisogna farne di chilometri per riuscire a mangiare
Ciò che ci rende lupi è il nostro lottare
E nel mio pelo stanco c'è il nostro destino
Come una pietra dov'è incisa la nostra identità
Ma no vecchio lupo non voglio lottare
Sono stanco del nostro eterno sudare
Oltre quelle reti c'è un sapere umano
Che quei lupi senza ali chiaman civiltà
Allora addio pelo saggio, mi farò catturare
In fondo queste ali non le so far volare
È strano pensare che legata ad una catena
Non si nasconda una galera ma la mia libertà
Le mie ali attorno ad un larice mi ero legato
Mi restaron quattro zampe ed un falso ululato
Ignaro del passato e delle radici
Che nutrivano il mio pelo della nostra nobiltà
Passa il tempo e con lui anche il ricordo
Di una tana, di una preda e del mio fiato corto
Sono ancora un cacciatore: un contoterzista
La prolunga del fucile: servo della civiltà
Ma un giorno come un altro diventò il più amaro
Un nobile lamento seguiva lo sparo
Ed io servile al mio padrone corsi alla preda
Ma quel di la vera preda fu la mia dignità
Li a terra sanguinante c'era il vecchio capo branco
Sorrideva e derideva il mio occhio affranto
Mi annientò con le parole e con il suo sguardo
I suoi occhi mi uccidevano sparando verità
"Hey cane lupo" come ti devo chiamare
Questa è l' esistenza che dovrai sopportare
Non appartieni più ai lupi e nemmeno agli umani
Sei solo più lo schiavo di questa umanità
Quel giorno se n'è andava un lupo contento
Che riuscì ad insegnare anche con l'ultimo lamento
Se ne andava invece l'anima del giovane lupo
Spogliata del decoro e della sua dignità