Quando l'aere ritorna sereno come il sorriso di una bambina, la primavera si desta. E cammina per la mormorante foresta, sfiorando appena con la sua veste color del sole i bei prati di borracina. Ogni filo d'erba reca un diadema, ogni stilla trema. Qualche gemma sboccia un po' timorosa, o porge la boccuccia color di rosa per bere una goccia di rugiada adagiata su una foglia. Nei casolari solitari i vecchi si fanno sulla soglia e guardano la zolla che germoglia. A notte le raganelle cantano la serenata per le piccole stelle. I balconi si schiudono perché la notte è mite, e qualcuno s'oblia ad ascoltare quel che voi dite alle piccole stelle, o ragannelle, malate di malinconia.