Dai racconta le tue storie, dimmi quello che hai passato e che ricorderai
Con lo sguardo verso su sei nel tuo periodo blu poi mi dirai
Persa agli estremi del mondo provi a rientrare, senza guardarti troppo attorno
La rabbia suona in sottofondo, la paura ogni secondo e il coraggio che non basta mai
E no che così non va, dai dimmi dove vuoi andare a parare
Ti ripeti che nessuno capirà, quindi è inutile parlare
E tu mi mostri i muri e io ti mostro i miei, ma i tuoi graffiti son più belli
Fatti da artisti di strada, invece i miei da dei medici ribelli
E tra le pile di mattoni fatti dei tuoi sguardi duri e braccia conserte
Terremoto, crolla tutto, allo scoperto e al freddo le emozioni, tieni, ho delle coperte
Parli con gli occhi distanti, fai due o tre passi assenti, non curante dei passanti
Tu, che hai l'universo in mano ma nessuno te l'ha detto, è il tuo unico difetto
E no che così non va, dai dimmi dove vuoi andare a parare
So che senti questa complicità, quindi sto qui ad aspettare
E tu mi mostri i muri e io ti mostro i miei, ma i tuoi graffiti son più belli
Fatti da artisti di strada, invece i miei da dei medici ribelli
E tra le pile di mattoni fatti dei tuoi sguardi duri e braccia conserte
Terremoto, crolla tutto, allo scoperto e al freddo le emozioni, tieni, ho delle coperte
Ti porti appresso sogni grandi quanto i miei, sono ambiziosi quanto belli
E tra le fiamme che ti incendiano le idee ospiti demoni ribelli
E tolte tutte le opinioni, tolte tutte le persone che di te non sanno niente
Terremoto, crolla tutto, al freddo e a nudo le emozioni, vieni sotto le coperte