Calici di vetro, sul fondo gocce rosse
E sporchi un po' di labbra quella notte
Sirene in lontananza, e dentro una finestra
Con luce a intermittenza, si muove una stanza
Sta uscendo una maestra, da una scuola di danza
Cercando delle chiavi, in volto è stanca
Un ristorante aperto, che sogna la sua folla
Invece non si muove una foglia
Vie che conosco tutte a memoria
Portami via, mi manca l'aria
Strade assuefatte alla monotonia
È ferma e sospesa la città
Tutti i giorni, tutti i giorni
Portami via, che comunque poi se torni
O se non torni non è monotonia
Mercanti della piazza, che piegano i panni
Anche oggi qualche incasso e figli indenni
All'alba due spazzini, ancora insonnoliti
Di quei gradini fieri proprietari
Donne operaie, donne casalinghe
Donne a cui non servono le lusinghe
Angoli più vuoti, sempre alternati
Da angoli di gente affollati
Vie che conosco tutte a memoria
Portami via, mi manca l'aria
Strade assuefatte alla monotonia
È ferma e sospesa la città
Tutti i giorni, tutti i giorni
Portami via, che comunque poi se torni
O se non torni non è monotonia
Non è monotonia
Vie che conosco, tutte a memoria
Portami via, mi manca l'aria
Strade assuefatte alla monotonia
È ferma e sospesa la città
Tutti i giorni, tutti i giorni
Portami via, che comunque poi se torni
O se non torni non è monotonia