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Leon Faun - Non Dubitar Di Me Lyrics



Leon Faun - Non Dubitar Di Me Lyrics
Official




Non dubitar di me
Non credo più alle tue favole
Poi ci arriviamo

Ehi, sirena, dimmi come ti chiami
Il tuo canto mi sa dare le chiavi
Le tue parole erano come gli spari
Il cuore mio dopo come lo ripari, ah
Per il foglio che mi fanno d'affari
Nulla di personale, bro, sono affari
Ho sentito quella roba che canti (che canti)
Le tue orecchie sono i peggiori ladri, allora

Allora, non dubitar di me
Te l'ho detto che ci arrivavo
Non credo più alle tue favole

La morale è che forse è giunta l'era
In cui Gaia diventa serra e trema
Sotto c'è una grande festa
Il gran finale del pianeta, allora

Io e te nel tempo ci siamo collegati
Fine concerto, ci avevano beccati
Con gli occhi lucidi un po' tutti sudati
Lo facevamo e sembravamo animali
Io e te, vivi di mostri eppure tu ti fidavi
Mente in mare aperto come i pirati
Mi sono sempre stati stretti gli umani
Poi, feci Mairon dove vago negli anni
Se vivo in un paese in cui in Italia c'è Giorgia
Leggo geroglifici sul fondo della sua grotta
Comunque resta buio anche con l'uso di torce
Sputo barre per le quali mi daranno la colpa
Sei un cantante, non parlare di politica, canta
L'immagine in copertina e la cultura a novanta
Non vogliono il contenuto, la regia dice, "Stacca"
Sincero, manco io, bro, digghi-di-bi-di-ba-baw

C'è una pergamena (guarda)
In cui Gaia diventa serra e trema
Sotto al lume di candela
Il gran finale del pianeta, allora

Non dubitar di me
Non lo fare, eh?
Non credo più alle tue favole
La morale è
Che non la so, dalla te
Non ho mai capito a pieno l'amore
La morale è che basta
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Non dubitar di me
Non credo più alle tue favole
Poi ci arriviamo

Ehi, sirena, dimmi come ti chiami
Il tuo canto mi sa dare le chiavi
Le tue parole erano come gli spari
Il cuore mio dopo come lo ripari, ah
Per il foglio che mi fanno d'affari
Nulla di personale, bro, sono affari
Ho sentito quella roba che canti (che canti)
Le tue orecchie sono i peggiori ladri, allora

Allora, non dubitar di me
Te l'ho detto che ci arrivavo
Non credo più alle tue favole

La morale è che forse è giunta l'era
In cui Gaia diventa serra e trema
Sotto c'è una grande festa
Il gran finale del pianeta, allora

Io e te nel tempo ci siamo collegati
Fine concerto, ci avevano beccati
Con gli occhi lucidi un po' tutti sudati
Lo facevamo e sembravamo animali
Io e te, vivi di mostri eppure tu ti fidavi
Mente in mare aperto come i pirati
Mi sono sempre stati stretti gli umani
Poi, feci Mairon dove vago negli anni
Se vivo in un paese in cui in Italia c'è Giorgia
Leggo geroglifici sul fondo della sua grotta
Comunque resta buio anche con l'uso di torce
Sputo barre per le quali mi daranno la colpa
Sei un cantante, non parlare di politica, canta
L'immagine in copertina e la cultura a novanta
Non vogliono il contenuto, la regia dice, "Stacca"
Sincero, manco io, bro, digghi-di-bi-di-ba-baw

C'è una pergamena (guarda)
In cui Gaia diventa serra e trema
Sotto al lume di candela
Il gran finale del pianeta, allora

Non dubitar di me
Non lo fare, eh?
Non credo più alle tue favole
La morale è
Che non la so, dalla te
Non ho mai capito a pieno l'amore
La morale è che basta
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Writer: Leon de la Vallee, Alessio Marullo, Giorgio Arcella
Copyright: Lyrics © Thaurus Publishing

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