Passeggio mano nella mano con te, solitudine
Percorro le solite squallide strade
È abitudine
Hamburger alle sei del mattino
È improbabile, è indecente
Ma me lo voglio permettere
Che non è come sembro
Sono molto sereno se solo
Ma con gli altri acconsento
Mentre provo infelice dissenso
È un valzer tra la noia e la gente
Tra il loquace e l'invadente
C'è una linea quasi trasparente
Che non sono, ma sembro
Favorevole a un film a nolo
Ma con gli altri acconsento
Anche se l'ho già visto da solo
La mia solitudine non è difficoltà
La mia solitudine è un'incomprensibile necessità
Passeggio mano nella mano con te, solitudine
Percorro le solite squallide strade
È abitudine
Se prima correvo, adesso nemmeno
È la ruggine
Mi rassegno e sistemo il mio cranio fra martello e incudine
Drammatica convinzione sociale
Che la parte del perdente
È quella con meno gente
Ma è nel buio che sento
Buonumore e rassicurazione
È nella folla che spengo
L'esigenza di elaborazione
Non mi sento più nella frenesia
Non realizzo più la malinconia
Non ripenso più a quella nostalgia
Non preservo più la mia fantasia
E non leggo più prosa e poesia
Non ascolto più quella rapsodia
Non difendo più la mia autarchia
Non distinguo più folla e follia
La mia solitudine non è difficoltà
La mia solitudine è un'incomprensibile necessità
Passeggio mano nella mano con te, solitudine
Percorro le solite squallide strade
È abitudine
Se prima correvo, adesso nemmeno
È la ruggine
Mi rassegno e sistemo il mio cranio fra martello e incudine
Passeggio mano nella mano con te, solitudine
Percorro le solite squallide strade
È abitudine
Se prima correvo, adesso nemmeno
È la ruggine
Mi rassegno e sistemo il mio cranio fra martello e incudine
Non mi sento più nella frenesia
Non realizzo più la malinconia
Non ripenso più a quella nostalgia
Non preservo più la mia fantasia
E non leggo più prosa e poesia
Non ascolto più quella rapsodia
Non difendo più la mia autarchia
Non distinguo folla e follia