Amici crostacei
Dalle viscide interiora
Non posso fare a meno di constatare
Che nonostante i disperati tentativi
Di dar lustro alle nostre feci
Nonostante una cucciolotta ingenuità
Che ci appartiene
Tanto quanto il freddo potere
Della ragione
Le crepe sulla corazza
Si fanno sempre più profonde
Serrature aperte
Sulle membra
L'inutilità
D'una chiave
Mi giunge spesso da voi
Il desiderio
Di scavalcare le parole
Sostituendole
Con rapida comunicazione
Tramite antenne
Una celata necessità
Di vomitare ogni sillaba
Non pronunciata
Durante il nostro confuso
Fluttuare
In ambienti liquidi e rarefatti
Feritoie perfettamente adeguate
Agli spifferi d'aria
Che addentano la schiena
E rosicchiano le ossa
E vi appartengo
Come voi appartenete a me
Mi sento finalmente parte
Di qualcosa
Non è gialla putrefazione
Mi ritiro
Sopra e dentro
Il sudato letto
Accanto ai documenti
Che certificano
Questo impercettibile passaggio